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mercoledì 28 agosto 2013

IL DOTTOR SORESI: “IL PENSIERO CI FA GUARIRE O AMMALARE"

La forza di volontà o la paura verso qualcosa hanno un potenziale enorme nel decidere le conseguenze delle nostre vite. Fino a che punto? Fino al punto di farci guarire o di farci ammalare. È questo quello che sostiene l'illustre oncologo, anatomopatologo e tisiologo Enzo Soresi, dopo 30 anni di ricerca e oltre 100 lavori scientifici. Ebbene sì: la nostra mente è così forte da potere guidare l'intero corpo verso l'auto-guarigione o – addirittura! - l'auto-malattia. Questo spiegherebbe da una parte tutte le guarigioni “miracolose” che la scienza e la medicina non possono spiegare e dall'altra quelle che vengono definite le malattie psicosomatiche.

«La nostra salute dipende da un network formato da sistema endocrino, sistema immunitario e sistema nervoso centrale e nell’encefalo c'è l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche», spiega il dottore.
Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero e lo spiega molto bene nel libro “Il cervello anarchico” (Utet).
Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi. Io lo chiamo danno biologico primario». 

Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico».

La tesi di fondo del dottor Soresi è che il cervello umano ha il potere di attivare (o disattivare) i meccanismi che il corpo umano – in quanto macchina perfetta – ha a disposizione per rigenerarsi e auto-guarirsi. Se la mente è serena, il corpo sta bene. Se la mente è stressata, il corpo si ammala. 
Un altro esempio citato dal medico: «Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici. Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute».
E ancora: «Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia. La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”. Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così. La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa. C’è voluto un intervento chirurgico».

Così come un atteggiamento positivo e risolutivo nei confronti della malattia aiuta il corpo a guarire (a volte anche in modo inspiegabile secondo la medicina!), allo stesso tempo, lo stress abbassa le difese immunitarie e, di conseguenza, indebolisce la risposta del nostro corpo agli attacchi esterni. Guarda caso, anche qui la mente gioca un ruolo determinante nel decretare i nostri livelli di stress. 
A rafforzare l'idea che il corpo possa guarirsi da solo (se solo la mente glielo lascia fare), il dottor Soresi afferma: «Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi. Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde». E chi si stressa, rischia di non utilizzarle.


Il luminare milanese è giunto alle stesse conclusioni del dr. Marco Fincati, ideatore del Metodo RQI®, che va a lavorare proprio sui fattori di stress e, allo stesso tempo, pone attenzione all'aspetto mentale. Ma se da una parte Soresi si ferma a valutare l'importanza del cervello sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista mentale, il Metodo RQI® fa un ulteriore passo avanti e affronta i problemi legati allo stress alla radice, distinguendo quello che è il pensiero conscio dall'inconscio.
Spiega il dr. Fincati: «A livello biochimico, è l'inconscio che ha la meglio sul pensiero conscio. Pensateci bene: nessuno, consciamente, avrebbe il desiderio di ammalarsi. Eppure ci si può ammalare con il nostro solo pensiero. E allora cosa non funziona? Quando il cervello conscio (che controlla solo il 5% della nostra vita) è in conflitto con l'inconscio (al quale è delegato il 95% delle nostre attività: respirazione, digestione, etc etc), ecco che si manifesta la malattia. E allora per guarire non basta più la (sola) forza di volontà.»
Attraverso una serie di tecniche appropriate, il Metodo RQI® riequilibra i due emisferi cerebrali e permette così all'inconscio di superare quei “traumi” che non gli consentivano il corretto funzionamento. E c'è di più. Spiega ancora il dr. Fincati: «Riequilibrando il dialogo interno tra conscio e inconscio, a trarne beneficio non è solo il nostro corpo, ma anche la nostra stessa qualità della vita. Tutte le persone che hanno applicato il Metodo hanno già sperimentato una maggiore consapevolezza che si è tradotta in un incremento di risultati in tutti i campi: professionale, affettivo, creativo.»

venerdì 23 agosto 2013

Il Dr. Vaccaro conferma: "Il sistema e la società stanno facendo di tutto per farci ammalare, nel corpo, nella mente, e nello spirito"

Il Dr. Valdo Vaccaro, filosofo e naturopata friulano, autore del best-seller "Alimentazione Naturale, Manuale pratico di igienismo naturale - La rivoluzione vegetariana: mangiare bene per vivere meglio", ha espresso nei giorni scorsi sul suo blog un interessante parere sul Metodo RQI® e il lavoro del Dr. Marco Fincati, in risposta ad un suo lettore. 

"Ho ascoltato attentamente quanto espone il Dr. Fincati", scrive pubblicamente Vaccaro. "Prima cosa mi pare una persona davvero equilibrata e trasparente, oltre che mossa da buone intenzioni. Qualcuno che ha trovato una sua strada e che attua coerentemente delle terapie, sulla base di determinate esperienze concrete e dirette. Terapie leggere mirate ed adattate alle caratteristiche dei pazienti. Nessuna presunzione e nessuna sbruffoneria. Niente secondi fini ma voglia genuina di aiutare gli altri a recuperare ordinatamente l'equilibrio perduto. Oltre a questo - prosegue Vaccaro - c'è di positivo la voglia di liberare le persone dai condizionamenti e dagli stress. C'è il progetto ambizioso ma lodevole di portare all'auto-guarigione, all'auto-produzione di alimenti e di acqua, all'autosufficienza fisica, psicologica e persino monetaria".

Lo ringraziamo per questo generoso commento. Unica imprecisione su quanto scrive Vaccaro è che il Metodo RQI non è definibile come una "terapia", nemmeno "leggera", essendo unicamente un'insieme di procedure per l'individuazione delle vere cause dei propri problemi e delle migliori soluzioni per risolverli, attraverso dei semplici test muscolari.

Citiamo ora quanto scrive Vaccaro in merito alla medicina tradizionale nel suo libro "Alimentazione Naturale", che con una trattazione chiara e scientifica ha dato una forte spinta al movimento vegano e crudista. Il naturopata friulano è molto netto: "nella sola Italia vengono mandate in cimitero 35 mila persone l'anno, molte delle quali in tenerissima età, a causa di interventi medici invasivi e aggressivi, a causa di vaccinazioni sempre più rischiose e dannose, a causa di operazioni in eccesso e di anestesie che troppo spesso finiscono male, a causa di farmaci e veleni prescritti senza troppe remore, poco importa se ti mandano via un sintomo e te ne causano altri due o tre peggiori del primo[…]. Queste cifre non sono invenzioni di malelingue[…], ma dati trasmessi da fonti mediche ufficiali, loro malgrado.[…] Avvertiamo i nostri lettori a consultare sempre e comunque il loro medico qualora ci siano problemi fisici e delle emergenze da risolvere. Egli è, in ogni caso, la sola persona autorizzata a esprimere pareri vincolanti, a prescrivere farmaci, a prendersi delle responsabilità. In un certo senso, il medico è anche costretto dalle norme interne dell'Ordine, e pure dalle spinte psicologiche dei pazienti[…], a prescrivere sempre qualche farmaco.[…] Una prescrizione anche imprecisa o sbagliata può rientrare nella norma[…], mentre una prescrizione non data può essere impugnata dal paziente come cura non eseguita.[…] i legami non sempre trasparenti della medicina con le industrie chiave dei farmaci, degli integratori, della carne e del latte, sono troppo evidenti e dimostrati. A ben guardare lo stato delle cose, viviamo in un sistema produttivo, in una società che stanno facendo il possibile e l'impossibile per farci ammalare nel corpo, nella mente, e pure nello spirito."

Convinto sostenitore dell'approccio igienista e alimentare alla salute, Vaccaro non
risparmia delle critiche anche al Metodo RQI®: "Una cosa sulla quale ho molto da ridire è la faccenda che tutte le malattie e le rispettive guarigioni, rientrino nel gioco dell'effetto placebo", scrive Vaccaro, sottovalutando forse l'esperienza del Dr. Fincati come informatore scientifico nel settore dei fito-nutrienti e degli integratori naturali, con la quale Fincati ha potuto verificare personalmente come su soggetti diversi gli stessi approcci alimentari generalmente intesi come benèfici, possano ottenere risultati diversi, spiegabili solo a seguito di un test dell'inconscio.

Altra critica di Vaccaro a Fincati è infatti quella di dare eccessivo spazio all'approccio energetico e inconscio, rispetto a quello alimentare (ad esempio in tema di alcalinizzazione del corpo e apporto idrico). Interessante notare però che il Metodo RQI® si basa proprio sulla verifica attraverso i test muscolari di eventuali problematiche prima di tutto alimentari (RQI Verde, Materia), prima ancora che energetiche (RQI Giallo, Energia) e inconsce (RQI Blu, Spirito), non volendo sottovalutare nessuno di questi aspetti, dato che dovrebbe essere appunto l'inconscio individuale di ognuno di noi a indicare di quali metodi o trattamenti ha veramente bisogno, in ciascuno dei tre ambiti, senza che sia qualcuno "dall'esterno" a decidere quale sia più importante.

Vaccaro indica inoltre come debolezza del Metodo la "non riproducibilità" e la dipendenza della sua efficacia dalla sensibilità del "terapista", dimenticando di nuovo che il Dr. Fincati non è un "terapista" e il Metodo non è una "terapia". E' solo un insieme di semplici procedure pensate perché chiunque le possa imparare e applicare per individuare le vere cause dei propri problemi o di quelli di altri, e per individuarne le migliori soluzioni. Quindi pensato proprio per essere facilmente riproducibili da chiunque.

Pur essendo pensato per le persone comuni ed essendo privo di qualsiasi effetto collaterale, non comportando alcun "lavoro" o "trattamento" diretto sul corpo, il Metodo viene comunque studiato anche da medici olistici, naturopati, terapeuti ed esperti di altre discipline interessati a potenziare l'efficacia e la precisione del loro lavoro.

Lanciamo dunque un invito sincero al Dr. Vaccaro perché possa lui stesso partecipare ad un Corso Metodo RQI® per verificarne la qualità ed efficacia, già testata anche da molti suoi colleghi e simpatizzanti.

martedì 20 agosto 2013

Le mammografie sono una bufala?

Siamo davvero sicuri che la mammografia sia utile per prevenire il cancro al seno? 

Secondo uno studio effettuato in America pubblicato sul New England Journal of Medecine, la risposta sarebbe negativa. 

“Abbiamo riscontrato che non vi è stata una riduzione degli stadi terminale del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci. E questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere un tumore è stato mentito”, sostiene il dottor Gilbert Welch, co-autore dello studio.

I numeri parlano chiaro: da quando è stato introdotto lo screening, ci sono state soltanto 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di tumore alla mammella in fase terminale. Rispetto al numero di 1,5 milioni di diagnosi precoci, significa che il 93% delle medesime diagnosi è un falso positivo. “Le donne vengono sottoposte a chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male o che non sarebbe in ogni caso arrivato alla fase di cancro terminale”, afferma Welch. 

Sempre secondo lo studio, il cancro alla mammella sarebbe stato over-diagnosticato (cioé sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi trent'anni. 
Eppure a partire da queste diagnosi precoci gli oncologi americani avrebbero sempre proposto alle proprie pazienti di sottoporsi quanto prima a un trattamento terapeutico – spesso nello stesso giorno della falsa diagnosi – consistente in iniezioni di sostanze chimiche tossiche.

Insomma, i medici di queste donne avrebbero mentito?
Come sottolinea il sito Natural News, c'è un chiaro conflitto di interessi. Gli oncologi privati e le aziende farmaceutiche che invitano le donne allo screening mammografico e che diagnosticano loro “precoci” cancri al seno sono gli stessi che realizzerebbero enormi profitti vendendo loro le terapie
“Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia”, ha spiegato il Dottor Welch in un articolo apparso sul New York Times. “In breve: dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza aumenteranno a dismisura”.
L'aspetto che lascia allibiti è che il trattamento chemioterapico è più pericoloso di una mancata diagnosi per un “possibile” tumore in fase iniziale. Infatti l'effetto collaterale numero uno della chemioterapia è proprio il cancro. 

http://rqi.me/autostarbene/
Ma come è possibile tutto questo?
Le apparecchiature sempre più sofisticate non ammettono anomalie nel corpo umano e per questo è sempre più facile incorrere in una falsa diagnosi. Spiega sempre il dottor Welch: “Sei anni fa, studi mostrarono come un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fossero "over-diagnosi" (falsi positivi, ndr). Questo rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni Ottanta. I nuovi macchinari digitali riscontrano molte più anormalità. Ora come percentuale siamo probabilmente tra un terzo e metà dei tumori diagnosticati per errore."

E allora, che fare?
Il nostro corpo lotta ogni giorno contro agenti esterni: virus, batteri, elementi tossici, inquinamento elettromagnetico, stress fisico e psichico. La vera prevenzione è quella di rafforzare il nostro corpo lasciando che egli stesso si protegga e si rigeneri utilizzando le risorse che la natura gli mette a disposizione. 

Il metodo RQI si prefigge tutto questo attraverso una visione olistica dell'essere umano dove il corpo non è indipendente dalla mente, né la materia dalla coscienza. Citando il dottor Ryke Geerd Hamer (anche lui oncologo e, guarda caso!, non amato dai suoi colleghi): “La malattia è la risposta appropriata del cervello a un trauma esterno (conflitto) e fa parte di un programma di sopravvivenza della specie. Risolto il trauma, il cervello inverte l'ordine e l'individuo passa alla fase di riparazione”. 
Attraverso un nuovo approccio olistico, il Metodo RQI® mira proprio a questo: fare raggiungere al corpo il suo giusto equilibrio e risvegliare le sue capacità di auto-guarigione.
Impara ad applicare queste informazioni nella vita di tutti i giorni:
   



Fonti (in inglese): 

Natural News
New York Times

venerdì 2 agosto 2013

Credete ancora nella Pubblica Sanità?

Diffondete in rete, grazie!
Fonte: Codacons
Maggiore spesa annua pari a 114 milioni di euro per vaccini inutili e pericolosi.
Il 27 giugno scorso la Corte dei Conti ha convocato il Codacons in merito allo scandalo dello spreco di soldi pubblici per vaccini pediatrici inutili se non addirittura pericolosi.
In Italia – spiega l’associazione – i vaccini obbligatori, contrariamente a quanto ritenuto dalla stragrande maggioranza dei genitori di bambini in età pediatrica, sono solamente quattro, cioè: 1- antidifterite, 2- antitetanica, 3 – antipoliomelite, 4 – antiepatite virale B.
A stabilirlo è il D.M. 7 aprile 1999, che individua anche i vaccini “non obbligatori” (l’antimorbillo-parotite-rosolia (MPR) 2 – la vaccinazione contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b; altri vaccini non obbligatori spesso iniettati ai bimbi in età pediatrica sono l’antimeningococcica, l’antiparotite, l’antirosolia, etc…).
Tuttavia nelle ASL – denuncia il Codacons – anziché informare correttamente i genitori in merito alla disciplina legislativa sui vaccini obbligatori per legge e quindi effettuare solamente i quattro vaccini obbligatori ai bambini in età pediatrica, viene fornito ed iniettato ai piccoli un nuovo vaccino esavalente che contiene anche due vaccini facoltativi ossia pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b.
Non sono disponibili in unica soluzione solamente i quattro vaccini obbligatori! Ciò appare gravissimo soprattutto perché sembra che la somministrazione polivalente dei vaccini (siano essi in unica formulazione o somministrati l’uno dopo l’altro in un’unica seduta vaccinale), come ovviamente accade a maggior ragione con la somministrazione dell’esavalente, può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario.
Sul fronte economico, la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del SSN, che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge. La maggiore spesa a carico della collettività è pari a 114 milioni di euro all’anno.
Il Codacons ha già inviato un esposto alla magistratura contabile, al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce del possibili reati di truffa e abuso d’ufficio, e chiedendo di accertare il comportamento dell’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco, essendo l’ente che autorizza nel paese la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati nelle ASL Italiane.