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lunedì 7 marzo 2016

L' INDUSTRIA DEL FARMACO E LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Oggi vogliamo parlarvi di come l’industria del farmaco ricomprenda nella definizione di “malattie psicologiche” disturbi che in realtà sarebbero risolvibili con modalità diverse da quelle chimiche, per proporci nuovi farmaci e condizionarci nell’utilizzo di questi prodotti.
Intento primario delle case farmaceutiche pare essere quello di aprirsi nuovi mercati facendo leva sulla nostra paura di essere affetti da malattie psicologiche nuove e convincendoci che solo attraverso la prescrizione di un farmaco specifico si possa ovviare il nostro problema.

              

Andiamo a considerare un caso specifico, ossia quello che la società anglosassone definisce “social anxiety disorder”, la fobia sociale detta anche socio fobia o disturbo da ansia sociale.
Questo altro non è che: “ la paura intensa e pervasiva di trovarsi in una particolare situazione sociale, o di eseguire un tipo di prestazione, che non siano, a chi ne è affetto, familiari e da cui possa derivare la possibilità di subire un giudizio altrui. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di essere malgiudicati e dalla paura di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante. Le persone affette da questa fobia evitano situazioni spiacevoli, o se sono costrette ad affrontarle sono molto a disagio con loro stesse”. Wikipedia


Un’ attenta riflessione ci porterà a comprendere in breve tempo che all’interno di questa definizione generale potremmo rientrarci tutti, con le nostre paure ed i nostri limiti. Facciamo dei piccoli esempi: vergogna di ballare, paura di parlare davanti ad un pubblico, la timidezza ecc… Chi di noi non ha mai sperimentato nella sua vita una situazione in cui non si sentiva a suo agio?


Dall’altra parte c’è un Direttore di Produzione della Casa Farmaceutica “X”, che molto soddisfatto delle idee dei suoi collaboratori, dichiara con gioia e convinzione: “ Il sogno di chiunque venda e promuova prodotti è scoprire un mercato sconosciuto e indefinito da sviluppare. Questo è ciò che siamo riusciti a fare con il disturbo da ansia sociale.” Addirittura sono state usate le foto del disastro delle due Torri Gemelle, avvenuto nel 2001, per fare la pubblicità ad un antidepressivo anti fobia sociale.Questi vengono ad essere chiari esempi di come il marketing a volte si spinga a convincerci di essere affetti da malattie che molto probabilmente neanche dovrebbero essere definite tali.


“Siete già convinti anche voi di poter cambiare il mondo? Oppure credete che i problemi dell’umanità nel terzo millennio siano davvero insormontabili? Se noi stessi pensiamo di non poterla vincere, allora la battaglia è già persa in partenza. Se e quando invece la maggior parte di noi sarà convinta di poter cambiare il mondo allora troveremo il modo di farlo , il modo di trasformare questo pianeta in un vero paradiso per noi e per chi ci seguirà.”  Tratto dal libro di Enrico Caldari, “Liberi dal Sistema”.

LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Ora invece ci spostiamo ad un argomento altrettanto importante legato all’auto-star-bene e andiamo a parlarvi di medicina tradizionale cinese. Si tratta di un approccio alla salute antichissimo, che risale ad oltre 6000 anni fa e per il quale il nostro corpo è regolato da una serie di flussi che sono definiti elementi, tra cui ritroviamo acqua, legno, terra, fuoco e metallo, tutti collegati dai meridiani. La gola è collegata all’elemento acqua, il timo è collegato al legno, il cuore è collegato al fuoco, lo stomaco alla terra e i polmoni al metallo.


Nella linea mediana del nostro corpo esistono 6 punti collegati alla sfera emozionale, a quella spirituale e ai chakra: 3 di questi si trovano nella parte anteriore e 3 nella parte posteriore.
Marco Fincati collegandosi alla medicina tradizionale cinese è riuscito a verificarne l’applicazione per risolvere problematiche interiori, come testimonia Antonio che si è avvalso del Metodo RQI riuscendo a risolvere un problema molto profondo che si portava dietro da anni:

“Ho conosciuto il metodo Rqi mentre cercavo di approfondire cose che avevo imparato in altri seminari. Mi sono incuriosito e ho frequentato il livello base. Ho compreso che questo metodo già a quel livello mi poteva fornire degli strumenti che erano più veloci rispetto a quelli che avevo appreso fino a quel momento. Sono 20 anni che faccio corsi e frequento seminari per la mia crescita personale, spirituale e professionale. In questo Corso RQI ho appreso delle tecniche che mi hanno permesso di risolvere delle problematiche che mi portavo dietro da 20 anni e per la cui risoluzione ho speso tantissimo denaro in diversi metodi senza però aver ottenuto nulla. Sicuramente lo consiglierei ad altri.”


Anche Maria, insegnante in pensione ed invitata dalla figlia, ha potuto beneficiare del metodo Rqi come lei stessa ci racconta:

“ Ho conosciuto Rqi grazie a mia figlia, quindi il primo corso l’ho frequentato perché invitata, mentre ho preso parte ai seguenti step proprio perché mi hanno entusiasmata. Da questo Master RQI ho ottenuto un qualcosa di molto bello per me: mi ha aperta al mondo”.

Articolo a cura di Catia Demonte